Erice - La storia, il castello, le torri, le pietre, le chiese, i giardini, i cortili, i colori, gli odori, la scienza, la memoria
Testo e Regia Giacomo Pilati
Riprese e montaggio Enzo Lucchese
Voce Giancarlo Cara
Post-produzione Lucchese Video
Durata min. 45
Prezzo:
DVD Euro 20,00 (incluse spese di spedizione)
Versione disponibile: italiano e inglese
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Sono pochi i posti al mondo capaci di sintetizzare in una
passeggiata la storia degli ultimi tremila anni. Erice è uno di
questi.
Museo vivo ed abitato, Erice offre i segni del passaggio
dei suoi dominatori in una vetrina di testimonianze senza eguali.
Mito e storia si intrecciano dando vita ad atmosfere di grande
suggestione. Su questa montagna i ciclopi innalzarono mura,
Venere costruì il suo castello, Dedalo uccise Minosse.
Per oltre mille anni, con i cartaginesi e con i romani, fu capitale religiosa
del mediterraneo per il culto della dea della bellezza. Fondata
dagli Elimi, probabilmente attorno al X sec. a.C., la città sorse
per offrire servizi al santuario. Fortezza militare con i Fenici, che
vi introdussero la prostituzione sacra, si spopolò dopo il crollo
dell'impero romano lasciando un buco di ottocento anni nella
storia.
Normanni, svevi,angioini e aragonesi la arricchirono di
chiese e palazzi, attribuendole ruoli sempre di primissimo piano.
Oggi Erice si offre ai suoi visitatori con le leggende, le torri, il
castello, i giardini, i boschi, i cortili, i musei, le chiese, i colori, gli
odori. Ma soprattutto con le sue pietre. Pietre scolpite con lo
scalpello della storia e con quello dei miti. Pietre che
appartengono alla storia del mondo.
Il territorio di Erice: storia, arte, natura
Testo Antonino Filippi
Regia Giovanni Montanti
Voce Giancarlo Cara
Riprese Enzo Lucchese
Post-produzione Lucchese Video
Durata min. 43
Prezzo:
DVD Euro 20,00 (incluse spese di spedizione)
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Questo viaggio nel territorio ericino ci fa vedere immagini nuove ed inconsuete del suo paesaggio,
ci fa sentire sensazioni insolite; offre alla gente di Erice, a chi Erice vuol conoscere e a chi di Erice
vuol godere tutte le bellezze, e non solo parte di esse, la possibilità di coglierne i variegati
aspetti.
La valle ha molto da raccontare; è ricca di preziose testimonianze archeologiche e
architettoniche che rischiano di perdersi nei meandri della debole memoria; possiede un grande
patrimonio ambientale e naturalistico con un paesaggio vario e di grande pregio che racchiude in
sè numerose attrattive che spesso sfuggono allo sguardo.
Le grotte preistoriche, le chiese rurali, i conventi fuori le mura, le torri di guardia, i bagli, le antiche
strade, i boschi, i borghi di Casa Santa, Lenzi, Napola, Tangi, Ballata, in questo documentario
mostrano tutta la loro importanza storica, rivendicando il diritto a non essere spinti verso il buio del
nulla dall'accecante luce che promana dalla sommità del monte sacro a Venere.
Se Erice ha scritto la sua immortalità sulle pietre che ne ornano la vetta, è
laggiù nella valle che la sua eternità si completa, che la sua storia diventa la storia
di tutta la gente ericina.
Palermo, Segesta, Erice, Mozia
Durata: 20 minuti
Disponibile in Italiano
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Erice Città D`arte
Autrici: Maria Rosaria Falcone e Romilda Nicotra
Pagine: 96
Data di pubblicazione: Luglio 2000
Testo in lingua italiana illustrato con foto, disponibile anche in versione inglese, francese, tedesco.
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Sulla vetta più alta inciela una medievale borgata irta di torri.
È il piccolo borgo di Erice, dominato una volta dal più famoso tempio della dea più famosa...Venere,... con la sua cinta fortificata, con le sue strade accuratamente selciate".
Con queste parole Roger Peyrefitte descriveva Erice nel 1952.
Situata sull'omonimo monte Eryx, centro religioso degli Elimi, famoso per il suo tempio ove i Fenici adoravano Astarte, i Greci Afrodite ed i Romani Venere, fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C.
Chiamata Gebel Hamed (montagna di Hamed) durante l'invasione araba, riacquistò parte della perduta importanza nel XII secolo e seguì poi le sorti politiche dell'isola.
Fu chiamata "Monte San Giuliano" dai normanni e riprese in nome di Erice nel 1934.
Fra i molti monumenti di notevole importanza è la Chiesa Matrice (XIV sec.), dedicata all'Assunta e con gli interni rifatti nel secolo scorso, il Castello Medievale (XII-XIII sec.) con i resti del tempio e il Palazzo Municipale, sede di una biblioteca e del Museo Cordici, ricco di con reperti archeologici della necropoli ericina, tra cui spicca una testa di Afrodite del IV sec. a.C.
A Erice si trova il Centro studi internazionali intitolato a Ettore Majorana, voluto dall'illustre fisico trapanese Antonino Zichichi, che richiama gli studiosi più qualificati del mondo per la trattazione scientifica di problemi che interessano diversi settori: dalla medicina al diritto, dalla storia all'astronomia, dalla filologia alla chimica.
Perle di Sicilia
Trapani, Selinunte, Marsala, Egadi, Erice, Mozia, Pantelleria, Segesta.
Autrici: Maria Rosaria Falcone e Romilda Nicotra
Pagine: 176
Data di pubblicazione: Giugno 1998
Testo in lingua italiana illustrato con foto, disponibile anche in versione inglese, francese, tedesco.
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Il territorio trapanese presenta numerose caratteristiche strettamente legate l'una all'altra che costituiscono l'anima stessa di questa provincia. Ecologia, tradizioni, architettura, spiagge, gastronomia, archeologia, mistero, storia, avventura, artigianato, cultura rappresentano un'unica catena che lega tutti i centri e tulta la gente.
Il patrimonio archeologico monumentale ed artistico di questa terra è immenso. Grotte preistoriche, resti di popoli misteriosi, insediamenti punici, architettura bizantina, araba normanna, barocca, rinascimentale, moderna. All'opera umana fa da cornice una natura sontuosa, ora dolce ora selvaggia.
Golfi bellissimi, spiagge dorate, aspre scogliere, corsi d'acqua, morbide valli, vette imponenti, ambienti lacustri, riserve naturali, saline rese magiche dai giochi del sole, isole vulcaniche.
L'unica vera pecca della provincia di Trapani è che non entra tutta in valigia."